È stata inaugurata sabato 14 giugno nella suggestiva cornice della Chiesa della Conversione di San Paolo, nel cuore della città di Ferrara, la mostra “Volti della Passione” del maestro Giorgio Celiberti, tra i più importanti artisti contemporanei italiani. L’esposizione, che si inserisce nel calendario del Giubileo della Speranza, ha confermato la vocazione di questo spazio rinato a diventare punto di incontro tra arte e spiritualità.
A poco più di un anno dalla riapertura, la Chiesa ha già ospitato numerosi eventi culturali e religiosi. Con la mostra di Celiberti si è compiuto un nuovo e significativo passo: mettere in dialogo l’arte contemporanea con il patrimonio artistico e spirituale del luogo, offrendo al pubblico un percorso visivo e interiore di forte impatto.
Un viaggio tra dolore e redenzione
“Volti della Passione” si sviluppa come una vera e propria Via Crucis, pensata per accompagnare il visitatore in un itinerario di riflessione profonda. Lungo le navate laterali sono collocate opere che rielaborano in chiave moderna il tema del dolore e del sacrificio, mentre due installazioni autonome arricchiscono ulteriormente l’esperienza: il Grande Libro all’altare della Madonna del Carmelo, e le Dodici Stele nel coro, alcune delle quali dedicate al dramma di Terezin, tema ricorrente nell’opera dell’artista.
Come ha scritto Massimo Recalcati, “per Giorgio Celiberti l’arte è un tentativo di riscatto, di redenzione, è ciò che salva la vita dal precipitare nel non-senso”. Le sue opere raccontano infatti una sofferenza collettiva trasformata in memoria e speranza, attraverso un linguaggio fatto di materia, segni e stratificazioni simboliche.
La forza espressiva di un maestro
Celiberti, classe 1929, ha dedicato tutta la sua vita a dare forma alla memoria e alla coscienza, facendosi portavoce di un’umanità ferita ma ancora in cerca di riscatto. “Volti della Passione” raccoglie alcuni dei suoi lavori più emblematici, offrendo uno sguardo denso e commosso sul senso della vita, della fede e dell’arte come testimonianza.
Un percorso immersivo
A completare l’esposizione, il documentario “Come il primo giorno” di Massimo Manservigi, che ripercorre la vita e l’opera di Celiberti in un’intima narrazione fatta di immagini e parole. Grazie anche a strumenti innovativi come la postazione VR, è possibile ammirare il muro affrescato di San Paolo Vecchio, reso finalmente visibile al pubblico.
Con questa mostra, la Chiesa della Conversione di San Paolo continua la sua trasformazione in centro culturale vivo e aperto, dove l’arte contemporanea incontra la storia e la fede, parlando a tutte le generazioni.
Un’occasione unica per scoprire il mondo poetico e toccante di Giorgio Celiberti, e per riflettere — attraverso la bellezza — sul significato profondo del nostro essere umani.
