Mercoledì 10 settembre, in occasione del compleanno di Papa Leone XIV (che sarà il prossimo 14 settembre), le Delegazioni di Ferrara e Bologna dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme hanno consegnato al Santo Padre una croce realizzata dal Maestro Giorgio Celiberti.

Il dono è stato presentato al Pontefice al termine dell’udienza generale direttamente dalle mani dell’artista friulano, nato a Udine nel 1929, che da oltre settant’anni si confronta con i temi universali della passione, del dolore e della redenzione.

L’opera rappresenta un simbolo intenso e struggente: nella croce di Celiberti si condensano le sue riflessioni sulle tragedie del Novecento e sul dolore dei nostri giorni, dalla memoria dei bambini di Terezín alle guerre attuali che continuano a insanguinare il mondo.

Come sottolineato in una nota dell’Arcidiocesi, “la sua arte è un grido di dolore ma anche di denuncia e di preghiera, perché non si levi più la mano del fratello contro il fratello. Il volto del Cristo crocifisso, filo conduttore della sua instancabile ricerca, resta la testimonianza più viva di un impegno che intreccia arte, memoria e fede“.

Profondamente emozionato per il riconoscimento, il Maestro Celiberti ha dichiarato: “Consegnare questa croce nelle mani del Santo Padre è per me il compimento di una vita intera dedicata all’arte come testimonianza. Ogni mio segno nasce dal dolore ma vuole farsi speranza, e oggi questo gesto rappresenta per me un dono alla Chiesa e all’umanità, affinché la pace non resti un’utopia ma diventi realtà“.

Un impegno che si può ammirare anche nella mostra in corso a Ferrara, “I Volti della Passione”, allestita nella chiesa della Conversione di San Paolo, dove le opere del Maestro evocano con forza il dialogo tra arte contemporanea e spiritualità, tra bellezza e testimonianza civile.

Con questo gesto, Giorgio Celiberti riafferma il senso profondo della sua arte come strumento di dialogo, di memoria e di pace universale.