Un grande omaggio all’arte, alla cultura e alla bellezza condivisa ha inaugurato ieri sera, al Teatro Verdi di Pordenone, il programma ufficiale di Pordenone Capitale Italiana della Cultura 2027. Tra i protagonisti della serata, il Maestro Giorgio Celiberti, che con la sua presenza carismatica e il suo contributo artistico ha dato un significato ancora più profondo all’evento.

La serata ha visto alternarsi sul palco numerosi artisti pordenonesi, giovani talenti e volti noti del panorama culturale regionale e nazionale, ma uno dei momenti più emozionanti è stato sicuramente l’intervento del Maestro Celiberti, che ha donato al Ministro della Cultura Alessandro Giuli e al Ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani una copia simbolica della sua Stele della Pace, già collocata a Gorizia e Nova Gorica in occasione di GO! 2025 – Capitale Europea della Cultura.

Celiberti, accolto con calore e applausi dal pubblico, ha espresso il proprio affetto per la città con parole sincere: “Sono molto commosso, Pordenone è nel mio cuore. E Remo Anzovino è l’interprete più bello che abbia incontrato nella mia vita”. Le sue parole hanno accompagnato uno dei momenti più suggestivi della serata, mentre sullo schermo scorrevano i celebri cuori dell’artista, divenuti simbolo di amore e speranza per la città e per l’intera comunità culturale del Friuli Venezia Giulia.

Il Maestro non è nuovo a collaborazioni artistiche significative con la città di Pordenone: il recente album “Atelier” del compositore Remo Anzovino è stato registrato proprio presso lo Studio Celiberti di Udine, un luogo che si conferma laboratorio di idee e punto d’incontro tra generazioni di artisti.

Durante la serata, seguita da circa 800 persone tra autorità, rappresentanti istituzionali e personalità del mondo culturale, il Ministro Giuli ha tenuto in mano la stele donata da Celiberti mentre pronunciava parole di grande stima: “Non so se merito un’opera di questo valore, ma sicuramente Pordenone merita tutta l’amicizia e la stima del Ministero della Cultura. Il progetto della città unisce cultura, formazione e territorio in un modo che rappresenta perfettamente il modello di sviluppo culturale che vorremmo per il Paese”.

L’intera manifestazione ha dimostrato che l’arte e la cultura sono elementi centrali nell’identità di Pordenone, una città che ha saputo conquistare il titolo di Capitale della Cultura con “orgogliosa compostezza” e uno spirito nobile e operoso, come sottolineato da più interventi durante la serata.

Per Celiberti, è stata un’occasione per testimoniare ancora una volta il ruolo dell’arte come strumento di dialogo tra popoli e generazioni. Le sue opere, cariche di memoria e visione, si sono perfettamente inserite in un contesto che celebra la creatività come veicolo di crescita e coesione sociale.

Con questo evento, Pordenone ha dato ufficialmente il via a un percorso culturale che porterà la città ad essere protagonista del panorama nazionale nel 2027, e lo ha fatto anche grazie alla presenza e al messaggio universale del Maestro Giorgio Celiberti.